DANIELLA PORTILLO

“I ricordi lavoravano per diventare una strana parte di me… e volevo che diventassero reali… Tutto poteva essere accettabile, anche le realtà immaginate.”

Trovando nella pittura a olio il mezzo per dare corpo ai ricordi, trasformare i sentimenti oscuri in sfumature evocative e materializzare una realtà alternativa e surreale, l'artista salvadoregna Daniella Portillo, residente negli Stati Uniti, rievoca il potere dell'immaginazione per riconnettersi con le sue radici.

I paesaggi onirici di Portillo, ispirati ai ricordi emozionali della sua infanzia a El Salvador, spingono i limiti di ciò che rimane accessibile nell'esperienza della perdita e della migrazione. Le visioni romantiche di El Salvador sono servite da catarsi per l'artista, che ha accolto l'improvviso cambiamento di paese e il destino che lo attraversava indugiando in ricordi surreali per rimanere ancorata alle sue radici.

Portillo è fuggita dal suo paese natale e si è trasferita negli Stati Uniti all'età di 8 anni, trasformando il legame sentimentale con la sua città natale nel carburante creativo per la sua arte.

Padroneggiando le tecniche di pittura a carteggiatura e sfumatura, Portillo leviga la consistenza di spessi strati di pittura a olio e crea blocchi di colore disorientanti attraverso il movimento della mano che suggeriscono nuvole, cielo e terra, per esplorare i temi delle "informazioni limitate" e dei "ricordi diluiti", sfruttando la luce per rivelare l'essenza del suo processo creativo.

In questo articolo Daniella Portillo illustra alla comunità Retori il suo processo creativo e il modo in cui il suo percorso di vita personale ha influenzato la ricerca delle sue radici attraverso l'arte.

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